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Siamo a cavallo degli anni 70/80 e in Italia, così come nella gran parte dei paesi occidentali, esplode con tutta la sua drammaticità un fenomeno che. senza fare alcuna distinzione, colpisce l’intera generazione di giovani. Figli di operai, di impiegati, di professionisti, di attori, di industriali, mediamente di un’età compresa tra i 16 e i 20 anni, cadono lentamente dentro a quello che da allora viene chiamato il tunnel della droga.
Le vittime a livello nazionale sono centinaia e il loro aumento sembra inarrestabile. Arriverà negli anni ’90 ad un picco di oltre 1500 decessi all’anno. Le famiglie che vengono colpite dal problema entrano in un vero e proprio dramma.
In questo clima prende vita nella provincia spezzina e più precisamente nella canonica di Carro, un movimento che cerca di contrastare il fenomeno. Si muovono le famiglie della LENAD , alcuni medici e Don Martini, che di fronte a una precisa richiesta fatta dal Dott. Valerio e dal Dott. Castellana, cominciò con l’ospitare un giovane in fase di disintossicazione. Lo ospitò…, in casa sua, nella canonica della chiesa. In seguito con l’aiuto di tanti inizia Barsoom: la prima comunità terapeutica che ha dato il nome al giornale che ancora oggi viene pubblicato da Cometa e dall’Associazione Volontari di Crescita Comunitaria. Il Vescovo Mons. Siro Silvestri è a capo del Centro di Solidarietà della Spezia, con la partecipazione delle istituzioni, delle forze sociali e politiche del territorio.
Nel 1985 don Martini promuove due cooperative: il Centro di Crescita Comunitaria e la Cooperativa Alpicella, che si definiscono e si identificano in due diverse vocazioni.
Alpicella diventa una cooperativa sociale di tipo B, la prima in provincia ad essere iscritta nel registro della Prefettura ed è orientata al reinserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi che hanno finito il percorso comunitario.
Il Centro di Crescita Comunitaria è invece una cooperativa di tipo A, per erogare servizi sociali, socio-sanitari, educativi.
I principi che hanno guidato il Centro di Crescita Comunitaria e poi il Consorzio Cometa, si fondano su valori spirituali e morali che mettono al centro la persona e la solidarietà per il prossimo, creando le condizioni per renderle autonome.
Passano pochi anni ed alcuni di quei ragazzi, considerati irrecuperabili, riescono a portare a termine il programma terapeutico dimostrando anche ai più scettici, ma soprattutto ad altri ragazzi tossicodipendenti, che uscire dal quel tunnel era possibile, ma molto faticoso. Rimane però, il consiglio a non iniziare perché non si può sapere per moltissimi come e dove e se terminerà il tunnel e rimarranno comunque "ferite" per alcuni anche molto gravi.
Sono trascorsi poco più di 10 anni, siamo negli anni '90: il Centro per andare incontro alle esigenze di ragazze e donne che avevano con sé i loro bambini, crea a Nicola di Ortonovo la "Casa Famiglia Arcobaleno". Fondamentale è la collaborazione con la Fondazione San Venerio di cui il Vescovo ne è il presidente.
Infine, in Via Lamarmora alla Spezia la "Casa Nuova", in una casa del comune c’è la prima accoglienza di coloro che si trovano in condizioni di estremo disagio dando loro un alloggio di emergenza e la possibilità di brevi soggiorni per rimettersi in sesto.
Il Centro, per un periodo ha collaborato con la Diocesi e la Caritas in una casa di accoglienza in Via Brugnato alla Spezia, per dare risposta a disagi sociali oggi purtroppo in aumento costante. La casa dà ospitalità a persone senza fissa dimora o con particolare fragilità sociale, e ad immigrati con difficoltà ad integrarsi.
"Pubblico" e "privato", con un’azione sinergica tra il CONSORZIO COMETA, i COMUNI, gli IMPRENDITORI, l’ASL-5 SPEZZINO, il CONSORZIO CAMPO DEL VESCOVO, il CONSORZIO TASSANO, Volontari attivamente sostenuti da Associazioni di Volontariato, come la Pro Disabili Val di Magra, hanno dato una risposta alle tante famiglie per la disabilità e per stati vegetativi, creando a "La Missione" di Sarzana una casa per ospiti con patologie complesse, garantendo un’assistenza socio-sanitaria specialistica continuativa. Ora, chi sta per terminare la dalla Comunità Terapeutica, può aiutare chi ha altre difficoltà con reciproca soddisfazione.
A Sarzana nel terreno della Missione, il "CONSORZIO COMETA", ha ristrutturato, con l’aiuto della Regione, una palazzina della fondazione S. Venerio avuta in comodato gratuito. Saranno realizzati 6/8 posti letto per disabili privi della propria famiglia d’origine, e a piano terra un centro diurno aperto al territorio con una piscina terapeutica.
Il Consorzio Cometa continua a crescere con l’apporto di tutti gli operatori, e dei volontari nei diversi ruoli e nelle diverse professionalità. E negli ultimi anni si sono impegnati con il Progetti educativi la cui finalità è prevenire il disagio, "portando i valori", acquisiti nel Centro, a ragazzi e a genitori nelle scuole e negli asili.
I ragazzi e le ragazze come i genitori che sono stati nelle nostre case o che abbiamo incontrato sono diventati i pilastri dell’ "auto aiuto".
Il Consorzio Cometa si sta muovendo verso nuove direzioni, come la patologia psichiatrica e la doppia diagnosi.
Il Consorzio segue con particolare attenzione i giovani che intendono fare volontariato nel servizio civile e quanti da noi vogliono rieducarsi con le pene alternative.
Nonostante negli anni siano cambiate molte cose, sia da parte degli operatori che nella tipologia degli ospiti delle case, è rimasto intatto il principio ispiratore della filosofia: cioè l’interesse verso l’uomo, la persona aperta verso l'Infinito.
Nel bilancio di questi anni, abbiamo avuto molte sconfitte e tanti riconoscimenti oggi continuiamo il nostro cammino facendo riferimento alla filosofia ispiratrice del Progetto Uomo.